La pandemia ha per molte aziende, in particolare per quelle legate ai servizi, ha impattato pesantemente nella modalità di lavoro. Uno smartworking imposto, a cui le imprese e le pubbliche amministrazioni non erano preparate, una spinta evolutiva digitale quale mai si era vista precedentemente, che ha certamente degli aspetti positivi, ma anche una tensione generata dalla necessaria riorganizzazione delle imprese e dei processi che ha comportato necessariamente la modifica nella fruizione degli spazi d’impresa.
Ne consegue una potenziale nuova visione e valorizzazione degli immobili aziendali, della loro dimensione, la revisione delle concentrazioni del personale, un nuovo approccio e visione al lavoro anche nelle filiere produttive, che richiederà potenzialmente la messa in discussione dei parametri di usabilità validi anche solo un anno fa.
Questo non necessariamente è un dato negativo per il mercato del Real Estate che in realtà dimostra di mantenere, in particolare in questa fine d’anno, una certa dinamicità a dispetto di quelle che sono le statistiche economiche.
Quali elementi incidono nelle strategie di impresa
La sostenibilità ambientale degli edifici, la tematica annessa al risparmio energetico, la crescente attenzione alla circolarità dei consumi, la domotica per centralizzare e monitorare la funzionalità degli edifici stessi, sono tutti aspetti su cui si focalizza oggi la scelta. Una componente tecnologica e digitale volta quindi al miglioramento della gestione, ma anche al benessere di chi vive gli spazi.
La logistica acquista una nuova rilevanza. Rimane preminente la necessità di una posizione centrale per i trasporti di merce e la parte produttiva, ma sta evolvendo verso una maggiore parcellizzazione e frammentazione tutta l’area dei servizi che può essere decentralizzata. Che questa sia una fase transitoria è possibile, che sia l’alba di una nuova modalità di lavoro che ridurrà la presenza concentrata in building di grandi dimensioni nelle grandi città la presenza degli operatori, non è affatto certo, ma è possibile in quanto legato alla razionalizzazione dei costi di mobilità del personale.
Nel corso di un recente incontro Webinar in Assolombarda son emersi alcune considerazioni di cui tenere conto che confermano l’esigenza per le imprese di operare in spazi “moderni, efficienti, strategici”.
Gli “interventi immobiliari dovranno essere maggiormente integrati con il contesto urbano e gli hub di trasporto”, il che significa che la logistica continuerà a svolgere un ruolo primario nella scelta della collocazione d’impresa, ma anche che le evoluzioni del settore saranno legate alla qualità e alla sicurezza delle strutture digitali che non sono omogenee nel territorio.
L’impatto sui valori di produzione della pandemia può da un lato può rallentare pesantemente gli investimenti delle imprese che hanno subito il periodo, mentre incrementeranno le scelte evolutive di settori come il farmaceutico, e-commerce, nei beni idi largo consumo che hanno potuto contare su una crescita, dimostrandosi per molti versi antifragili in questo momento storico.
Tra i settori in cui la pandemia è risultata più impattante sicuramente il mondo del CRE ( Commercial Real Estate), in cui le grandi strutture commerciali hanno dovuto sostenere la grande difficoltà, e i costi, legati all’obbligo o alla necessità di rimanere vuoti. Il costo del mantenimento dei sistemi e del riscaldamento ha messo a nudo l’inefficienza e il peso di strutture non dotate di infrastrutture di gestione intelligente parcellizzata a e intelligente, come riporta un interessante articolo di Securindex.com.
Gli uffici, inoltre, fino a qualche mese fa studiati con modalità open space per l’utilizzo collaborativo finalizzati ad agevolare il lavoro condiviso e la generazione di idee, devono essere ripensati e acquisire una nuova modalità di fruizione, in cui potrebbe risultare vincente la modularità o ancora una volta la tecnologia e in cui la capacità di pensare gli spazi risulterà determinante.
In sintesi, l’evoluzione del mercato immobiliare è inevitabile, forse non immediata e porterà comunque a una revisione delle collocazioni di impresa e della tipologia di strutture che dovranno risultare resilienti ai cambiamenti e in grado di adattarsi a modalità di lavoro in evoluzione.
Quali saranno le tendenze del 2021 dunque a fronte di queste valutazioni? Ne parleremo nel prossimo articolo, valutando sia la tendenza per le imprese che quelle per le famiglie nel 2021.
Fonti:
Securindex.com https://www.securindex.com/news/leggi/3401/edifici-commerciali-stupidi-i-veri-perdenti-nellera-post-covid