Un momento di mercato estremamente particolare è quello che stanno vivendo gli immobili a reddito, probabilmente a causa di una serie di contingenze legate in parte alle ripercussioni create dalla pandemia, e in parte alla modifica di alcuni paradigmi dati da un lato all’evoluzione del mondo bancario e, dall’altro, dalla precarietà del mercato del lavoro.
Ci riferiamo agli immobili residenziali in particolare e non a quelli relativi al mondo commerciale per il quale è ancora troppo presto fare valutazioni sull’andamento del prossimo periodo.
Il principale aspetto che incide sulla vitalizzazione del mercato residenziale è la grande disponibilità di flussi di liquidità provocata dalla politica di tassi negativi della BCE, volta ovviamente a stimolare gli investimenti, e la conseguente scelta delle banche di chiudere o imporre delle condizioni particolarmente negative per i conti correnti di importi significativi.
L’ultimo bollettino di Abi rivela che in Italia l’ammontare complessivo del risparmio presso i conti correnti di privati ed imprese è aumentata di quasi 200 miliardi di euro, nel mese di febbraio. La giacenza complessiva si avvicina ai 1750 miliardi di euro solo in Italia.
L’applicazione di tassi negativi sui depositi overnight, ovvero quei depositi interbancari che vengono utilizzati per investire le eccedenze di liquidità, comportano per gli istituti di credito delle perdite significative; anziché beneficiare di interessi si vedono costrette in questo scenario a intervenire per contenere le perdite limitando pesantemente i conti correnti in cui “stagnano” importi eccessivi.
Alcuni istituti di credito hanno informato i clienti che chiuderanno i conti superiori a 100 mila Euro per i quali non vi siano anche investimenti attivi in corso, mentre altre, hanno optato per strade diverse e stanno per introdurre delle nuove commissioni legate all’importo della giacenza anche proporzionali alle cifre depositate.
Altro fattore che spinge verso soluzioni abitative in affitto è dato dall’incertezza nel mercato del lavoro che ha visto precarizzarsi molti impieghi. Questo rende difficile per i nuovi nuclei familiari, e frequentemente anche per quelli non nuovi, accedere al credito per dei mutui di lungo periodo. Ci si rivolge dunque al mercato degli affitti sempre più frequentemente con ottiche legate alla mobilità del mondo del lavoro e all’esigenza di modificare anche la propria residenza al fine di trovare una collocazione professionale congrua.
Non ultimo va considerata anche la fluidità nelle relazioni familiari. Sono sempre più frequenti le famiglie monoparentali, o le situazioni legate a separazioni o alla creazione di differenti nuclei famigliari e convivenze meno sedimentate. Anche questo incide sulla scelta ormai frequente, di non investire nell’acquisto di un immobile di residenza e di scegliere invece soluzioni in affitto di medio, ma anche di lungo periodo.
Necessità di investire e domanda in crescita rendono quindi, oggi, questo mercato particolarmente interessante, ma non senza rischi che va dunque analizzato appoggiandosi a professionisti e consulenti preparati.
Quali sono i valori giusti per fare investimenti? Grande attenzione va posta al territorio, alla sostenibilità anche ambientale ed economica dei progetti e degli immobili, alla tipologia e dimensione degli stessi. Appaiono particolarmente interessanti oggi gli affitti che si collocano in una forbice che va dai 450 ai 700 Euro al mese e quindi con alloggi mini e midi, non necessariamente all’interno delle città, ma certamente con attenzione alla mobilità e ai servizi.